La malattia coronarica (coronary artery disease – CAD) rappresenta un processo patologico caratterizzato dall’accumulo di placche aterosclerotiche a livello delle arterie che trasportano il sangue al cuore; questa condizione può portare alla completa o parziale ostruzione del lume vascolare.1
La patologia
La natura dinamica del processo fisiopatologico alla base della CAD determina una varietà di manifestazioni cliniche, quali la sindrome coronarica acuta (SCA) e la sindrome coronarica cronica (SCC).1
In passato, era diffusamente in uso il termine “angina stabile”, che ad oggi è stato sostituito con la definizione di SCC, che racchiude un gruppo eterogeneo di pazienti con o senza sintomi di angina pectoris, con o senza una storia di rivascolarizzazione e con o senza precedente episodio di SCA.3
In generale, la CAD può essere caratterizzata da lunghi periodi stabili, ma può raggiungere una situazione di instabilità in qualsiasi momento: tipicamente, quest’ultima possibilità è dovuta a un evento trombotico acuto, provocato dalla rottura o dall’erosione delle placche ateromasiche. Nonostante la presenza di tali periodi di apparente stabilità, tuttavia, la CAD rappresenta una patologia progressiva e quindi grave. 1
Il graduale avanzamento di tale patologia può essere influenzato da interventi sullo stile di vita, terapie farmacologiche o interventi chirurgici con lo scopo di raggiungere la stabilizzazione della patologia o la sua regressione. 1