Influenza pediatrica

L'influenza è una malattia infettiva delle vie respiratorie di natura virale. È una malattia stagionale che colpisce ogni anno durante il periodo invernale.¹

La patologia

L'influenza è causata da diversi ceppi virali appartenenti alla famiglia Orthomyxoviridae.

Ad oggi, si conoscono 4 tipi di virus influenzale: il tipo A, B, C e D. I tipi A e B causano i tipici sintomi influenzali, il tipo C è normalmente asintomatico e infine il tipo D la cui capacità di infettare l'uomo è tutt'ora sconosciuta.¹

Questi virus hanno la capacità di mutare le proteine di superficie da una stagione all'altra: questa peculiarità fa sì che, durante ogni stagione influenzale, il sistema immunitario della maggior parte della popolazione si ritrovi incapace di difendersi dalle varianti del virus e che possano quindi verificarsi delle epidemie ricorrenti.²

L'influenza colpisce ogni anno in media l'8% della popolazione italiana.²

I virus influenzali si trasmettono prevalentemente per via aerea e si diffondono molto facilmente attraverso le goccioline di saliva che inalato produce tossendo. Tuttavia, la trasmissione avviene sono solo per diretto contatto con le persone infette ma anche attraverso utensili o oggetti contaminati.¹

Epidemiologia

Incidenza mondiale: ogni anno si verificano 250-500.000 decessi tra gli adulti e 111-500 decessi tra i bambini minori di 5 anni.

Sintomi, diagnosi e gestione

SINTOMI E DIAGNOSI NELL’ADULTO E NEL BAMBINO

L'influenza manifesta i primi campanelli d’allarme dopo un periodo di incubazione molto breve, solitamente di 1-2 giorni.¹

I sintomi possono essere febbre, che si manifesta bruscamente, accompagnata da brividi, dolori ossei e muscolari, mal di testa, grave malessere generale, astenia, mialgia, mal di gola, raffreddore, tosse non catarrale.¹

Per la diagnosi clinica di influenza nel bambino è importante considerare quanto indicato per gli adulti, tenendo conto che i bambini più piccoli non sono in grado di descrivere la sintomatologia sistemica che invece si può manifestare con irritabilità, pianto e inappetenza.³

Spesso, nei bambini in età prescolare con febbre elevata, si manifestano occhi arrossati e congiuntivite.³

Nel bambino di 1-5 anni la sindrome influenzale si associa frequentemente a laringotracheite, bronchite e febbre elevata·³

Nei bambini possono presentarsi anche sintomi come vomito e diarrea.¹

Le infezioni del setto nasale e dell'orecchio sono esempi di complicazioni moderate dell'influenza, mentre la polmonite è una complicazione grave che può derivare dall'infezione del solo virus dell'influenza o dalla coinfezione del virus dell'influenza e di batteri.⁴

LA GESTIONE NELL’ADULTO E NEL BAMBINO

La maggior parte delle persone guarisce entro una settimana senza richiedere cure mediche e nel soggetto sano l'influenza raramente dà luogo a complicazioni.¹

Il modo migliore per favorire la guarigione è quello di riposare, bere molta acqua per scongiurare la disidratazione e assumere eventualmente paracetamolo o ibuprofene nel caso in cui la febbre superi i 38,5" al fine di abbassare la temperatura e alleviare i dolori Muscolari.⁵
Per facilitare la guarigione, è utile tenere il bambino il più comodo possibile e incoraggiarne il riposo. Se ha la febbre, è meglio vestirlo con indumenti leggeri e mantenere la temperatura della stanza intorno ai 20°C.⁵
Cercare di tenerlo idratato, offrirgli piccoli pasti leggeri e monitorare la sua temperatura: se la febbre supera i 38,5°C, è possibile somministrare paracetamolo o ibuprofene (sopra i 6 mesi d'età).⁵
È utile ricordare che l'influenza non può essere trattata con gli antibiotici. Trattamenti antibiotici vanno fatti, dietro prescrizione medica, solo nel caso di complicazioni dovute a infezioni batteriche secondarie.6

Prevenire l'influenza

Tra i messaggi da privilegiare vi sono: l’igiene respiratoria (contenimento della diffusione derivanti dagli starnuti, dai colpi di tosse, con la protezione del gomito o di un fazzoletto, evitando contatti ravvicinati se ci si sente influenzati); l’evidenza che un gesto semplice ed economico, come il lavarsi spesso le mani, in particolare dopo essersi soffiati il naso o dopo aver tossito o starnutito, costituisce un rimedio utile per ridurre la diffusione dei virus influenzali, così come di altri agenti infettivi.⁷

Sebbene tale gesto sia sottovalutato, esso rappresenta sicuramente l’intervento preventivo di prima scelta, ed è pratica riconosciuta, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni anche negli ospedali⁷.

Bibliografia

1. ISS Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro. Ultimo accesso online 11/01/2022. Qui il link
2. Ministero della salute. Ultimo accesso online 11/01/2022. Qui il link
3. ISS Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro. Ultimo accesso online 11/01/2022. Qui il link
4. Centers for Disease Control and Prevention. Ultimo accesso online 11/01/2022. Qui il link
5. Influenza in children, Paediatr Child Health Vol 10 No 8 October 2005 485.
6. ISS Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro. Ultimo accesso online 11/01/2022. Qui il link
7. Prevenzione e controllo dell'influenza: raccomandazioni per la stagione 2021-2022. Ministero della Salute.
8. ISS Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro. Ultimo accesso online 11/01/2022. Qui il link
9. The University of Edinburgh. Ultimo accesso online 11/01/2022. Qui il link

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