Asma grave: gli “unmet needs”

Le cause dello scarso controllo dell’asma grave risiedono nella scarsa accessibilità, ineleggibilità e ridotta risposta di alcuni pazienti agli attuali approcci terapeutici.1

“Unmet needs” nella gestione dei pazienti con asma

Nella gestione dell’asma grave esistono ad oggi dei bisogni insoddisfatti significativi dovuti all’insorgenza di riacutizzazioni persistenti, ai ricoveri ed ai sintomi che contribuiscono alla scarsa qualità della vita.1,2
L’asma colpisce circa 339 milioni di persone in tutto il mondo3, di queste il 5-10% soffre di asma non controllato o asma grave.4
L’asma grave è definito come l'asma non è controllato nonostante l'aderenza alla terapia massimale ottimizzata e il trattamento dei fattori contribuenti, oppure che peggiora quando si riduce il trattamento ad alte dosi.2

Il Prof. Louis-Philippe Boulet illustra quali sono ad oggi gli “unmet needs” nella gestione dell’asma grave

 

Gli obiettivi a lungo termine della gestione dell’asma grave includono: il raggiungimento di un controllo ottimale della sintomatologia e la riduzione del rischio di esacerbazioni e progressione di malattia (ad esempio diminuzione della funzione polmonare e limitazione persistente del flusso d’aria).2


Quando i pazienti mostrano uno scarso controllo dei sintomi, eventualmente associato a insorgenza di riacutizzazioni, nonostante il trattamento con la terapia inalatoria a medio/elevato dosaggio e LABA, l’asma può risultare difficile da trattare a causa di fattori contribuenti (errata tecnica inalatoria, scarsa aderenza, fumo e comorbidità) o di una non corretta diagnosi.2


In caso di persistenza dei sintomi si raccomanda l’invio ad un centro specialistico per lo studio fenotipico e la valutazione dell’eleggibilità ad una terapia addizionale con farmaci biologici2.


La conferma della diagnosi, la valutazione dei fattori contribuenti e l’ottimizzazione della strategia terapeutica rappresentano i fattori chiave nel corretto iter di diagnosi e gestione dell’asma grave2.


Ad oggi, grazie ai numerosi progressi nella diagnosi e gestione dell’asma grave, la classe di farmaci biologici rappresentano uno dei possibili approcci terapeutici. Tuttavia, molti pazienti affetti da asma grave sono scarsamente controllati. L’analisi retrospettiva e prospettica dei pazienti inclusi nell’ ISAR - International Severe Asthma Registry, un registro contenente dati su 4990 pazienti, anche italiani, ha permesso di rilevare che circa il 60% dei pazienti asmatici gravi non ha un controllo ottimale nonostante il trattamento standard.6. Nello studio in oggetto l’asma scarsamente controllato è stato definito in base ai questionari “Asthma Control Test” (“molto scarsamente controllato”: punteggio 5-15) e “Asthma Control Questionnaire” (“scarsamente controllato” punteggio >1,5)6.

Il Prof. Christopher Brightling illustra quali sono ad oggi gli “unmet needs” nella gestione dell’asma grave

 

Che impatto ha sui pazienti l’asma grave non controllato?


Il controllo subottimale dell’asma può avere un impatto significativo sui pazienti:

  • scarsa qualità della vita (intesa come limitazioni dell’attività);7
  •  aumentato rischio di comorbidità e di effetti collaterali sistemici (ad es. polmonite, osteoporosi e diabete di tipo 2) associati ai frequenti ricorsi a corticosteroidi orali; 8
  • in un anno nel 12-27% nei pazienti con asma grave si verificano riacutizzazioni che portano al ricovero ospedaliero;6-9
  • aumentato del rischio di mortalità;10
  • incremento dei costi sanitari (di 3 volte superiori rispetto ai costi per i pazienti con malattia grave controllata).11


Quali sono gli unmet need clinici nella gestione dell’asma grave non controllato ?


II corticosteroidi orali (OCS) rappresentano il trattamento di prima linea per la risoluzione delle esacerbazioni.12Tuttavia i pazienti affetti daasma non controllato sono spesso esposti a numerosi cicli di trattamento con OCS 9 il cui impiego cronico e cumulativo è associato ad unincremento di rischio di effetti collaterali8.


E’ riportato in letteratura che la somministrazione di un minimo di 0,5-1 g (o fino a quattro cicli brevi 13) di OCS può causare gravi effetti avversi, tra cui cataratta,polmonite, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, insufficienza renale e osteoporosi.9


Globalmente, il 20-60% dei pazienti con asma grave o non controllato è esposto a trattamenti di lungo termine con OCS.14 ln Italia il costoannuo della gestione di eventi avversi correlati all’OCS è stimato essere di circa 1958€ per paziente.15


Sulla base dei dati a disposizione emerge chiara la necessità di evitare il trattamento di mantenimento con OCS, visti gli eventi avversi ad essi correlati, dove altre opzionirisultino disponibili.2 Inoltre, risulta necessario continuare a sviluppare ed identificare nuovi approcci di cura del paziente cheriducano le riacutizzazioni dell’asma grave e risultino in grado di limitare il ricorso agli OCS. 9

Il Prof. Andrew Menzies-Gow descrive i rischi associati all’impiego di OCS

 

L’asma è una patologia eterogenea4. I pazienti che ne soffrono mostrano l’attivazione di molteplici pathways infiammatori che possono risultare in fenotipi coesistenti.16

 

Mirare mediatori specifici coinvolti nella cascata infiammatoria attraverso l'utilizzo della classe di farmaci biologici altamente selettivi offre la possibilità di raggiungere un controllo ottimale della patologia in numerosi fenotipi infiammatori di asma grave.1

In letteratura è riportato che persistono bisogni ancora insoddisfatti , a causa della mancanza di accesso alle cure, della risposta inadeguata e dell'ineleggibilità ai trattamenti biologici, come classe di farmaci, attualmente disponibili.1


Globalmente, circa il 75% dei pazienti con asma grave scarsamente controllato (GINA Step 4/5 ) non riceve farmaci biologici.6

 

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Riferimenti

  1. Caminati M, et al. J Asthma Allergy 2021;14:457–466.
  2. Global Initiative for Asthma (GINA). Global strategy for asthma management and prevention. 2021. Available from: https://ginasthma.org/wp-content/uploads/2021/05/GINA-Main-Report-2021-V2-WMS.pdf (Accessed 14 February 2022).
  3. Global Asthma Network. The global asthma report 2018. Available from: http://www.globalasthmareport.org/Global%20Asthma%20Report%202018.pdf (Accessed 14 February 2022).
  4. Rogliani P, et al. Pulm Ther 2020;6:47–66.
  5. Djukanovic R, et al. Eur Respir J 2018;52:1801671.
  6. Wang E, et al. Chest 2020;157:790–804.
  7. Chen H, et al. J Allergy Clin Immunol 2007;120:396–402.
  8. Price DB, et al. J Asthma Allergy 2018;11:193–204.
  9. Ambrose CS, et al. Pragmat Obs Res 2020;11:77–90.
  10. Busse WW, Kraft M. Eur Respir Rev 2022;31:210176.
  11. Chen S, et al. Curr Med Res Opin 2018;34:2075–2088.
  12. Chung LP, et al. Respirology 2020;25:161–172.
  13. Sullivan PW, et al. J Allergy Clin Immunol. 2018 Jan;141(1):110-116.e7. doi: 10.1016/j.jaci.2017.04.009. Epub 2017 Apr 27. PMID: 28456623.
  14. Bleecker ER, et al. Am J Respir Crit Care Med 2020;201:276–293.
  15. Canonica GW, et al. World Allergy Organ J 2019;12:100007.
  16. Tran TN, et al. Ann Allergy Asthma Immunol 2016;116:37–42.