Il ruolo cruciale dell’epitelio e delle citochine epiteliali nel definire il concetto di “united airway disease”

La disfunzione epiteliale riveste un ruolo sia nelle malattie delle vie aeree superiori che inferiori1,2

  • La frequente concomitanza di malattie infiammatorie delle vie aeree superiori ed inferiori, insieme all'esistenza di processi immunologici comuni che coinvolgono entrambe le parti del sistema respiratorio, ha portato alla definizione di “united airway disease”1,3–5
  • Le vie aeree superiori e inferiori sono collegate anatomicamente, istologicamente e immunologicamente.1,3 La disfunzione della barriera epiteliale e le citochine epiteliali sono responsabili delle malattie infiammatorie croniche di vari organi, comprese le malattie delle vie aeree inferiori (come l'asma) e quelle delle vie aeree superiori (come la rinosinusite cronica e la rinite allergica)1,2,6,7
  • Le malattie delle vie aeree superiori, quali rinite e rinosinusite cronica, hanno risvolti negativi sulla socialità e sul benessere psicologico dei pazienti affetti da asma, compromettendo notevolmente la loro qualità di vita8,9
  • La rinosinusite cronica è una condizione patologica infiammatoria eterogenea caratterizzata da infiammazione della mucosa delle cavità nasali,10,11 che si presenta sottoforma di due diversi fenotipi clinici, in base alla presenza o assenza di polipi nasali11–13
  • La rinite è un'infiammazione della membrana mucosa che riveste le cavità nasali; può essere classificata come rinite allergica o non allergica8,14

1. Fokkens W, Reitsma S.Otolaryngol Clin North Am 2023;56:1–10. 2. Heijink IH, et al. Clin Exp Allergy2014;44:620–630. 3. JakwerthCA, et al. Cells 2022;11:1387. 4. KicicA, et al. J Allergy Clin Immunol 2020;145:1562–1573. 5. Yii AC, et al.Allergy 2018;73:1964–1978. 6. BousquetJ, et al. Nat Rev Dis Primers 2020;6:95. 7. Bartemes KR, Kita H. Clin Immunol2012;143:222–235. 8. DykewiczMS, et al. J Allergy Clin Immunol 2020;146:721–767. 9. Bachert C, etal. J Asthma Allergy 2021;14:127–134. 10. Lee S, Lane AP. Curr Infect Dis Rep 2011;13:159–168. 11. Brzost J, etal. Diagnostics (Basel) 2022;12:2301. 12. Orlandi RR, et al. Int Forum Allergy Rhinol 2016;6(Suppl.1):S3–S21. 13. FokkensWJ, et al. Rhinology 2020;58(Suppl. S29):1–464. 14. Beard S. PrimCare 2014;41:33–46. 15. LicariA, et al. Front Pediatr 2017;5:44.

L’esistenza di un continuum fisiopatologico fra le vie aeree superiori e quelle inferiori rende evidente la necessità di un approccio integrato nella gestione clinica di queste patologie, al fine di ottenere un controllo globale del paziente.4,1

Pillole dai nostri EpiCollaboratori

Introduzione al ruolo dell’epitelio nelle vie respiratorie

L'epitelio delle vie respiratorie è una barriera che garantisce l'omeostasi del sistema respiratorio e che svolge una importante funzione immunitaria.3,16,17 Un danno alla barriera epiteliale è responsabile dell’insorgenza di malattie infiammatorie croniche in diversi organi, quali le malattie delle vie aeree inferiori (come l'asma) e le malattie delle vie aeree superiori (come la rinosinusite cronica e la rinite allergica).1,2

I processi patologici che si verificano in una porzione delle vie aeree possono influenzare l'altra; quindi, anche se le malattie delle vie aeree superiori e inferiori possono manifestarsi con sintomi diversi, la risposta immunologica sottostante è spesso simile.1,4 La concomitante presenza di malattie infiammatorie nelle vie aeree superiori e inferiori, insieme alla condivisione di processi immunologici tra le due parti del sistema respiratorio, ci permette di parlare di “united airway disease”.1,3–5

"United Airway Disease": considerare le vie respiratorie superiori e inferiori come un unico organo dal punto di vista anatomico e funzionale1,3,15

Malattie delle vie aeree superiori e ruolo dell'epitelio

L'epitelio delle cavità nasali è la zona di ingresso al sistema respiratorio, che funge da primo punto di contatto per virus, inquinanti, allergeni e altri stimoli ambientali trasportati dall'aria.18,19 L'aria inalata viene riscaldata, umidificata e filtrata dall’epitelio e le particelle più grandi vengono intrappolate dai peli presenti nelle cavità nasali.1,15,18,20 Le particelle più piccole penetrano invece più in profondità nelle vie aeree, dove vengono catturate dal muco secreto ed espulse dall'azione delle cellule ciliate, in un processo noto come “clearance mucociliare”.15,18,20 Oltre alla barriera fisica fornita dalla mucosa nasale, negli individui sani le cellule epiteliali localizzate lungo le vie aeree innescano una risposta immunitaria che rimuove le particelle estranee dal sistema respiratorio.3,7,16


Così come l’alterazione epiteliale è implicata nella patogenesi dell'asma,2,7 anche quella della barriera epiteliale nasale contribuisce allo sviluppo di malattie delle vie aeree superiori (come la rinite allergica e la sinusite cronica) attraverso un'aumentata permeabilità e infiltrazione da parte di agenti esterni.1,19 L'interazione con stimoli esterni porta all’infiammazione delle mucose nelle vie aeree superiori, con conseguente rilascio di citochine e mediatori infiammatori.1,5,20 L'infiammazione è associata a rimodellamento delle vie aeree superiori, che si verifica attraverso fibrosi, ispessimento della membrana basale, iperplasia delle cellule caliciformi, formazione di polipi, osteite e angiogenesi.13,20 Le citochine epiteliali quali linfopoietina timica stromale (TSLP), IL-33 e IL-25, rilasciate dall'epitelio naso-sinusale in risposta agli stimoli, sono coinvolte nel processo patogenetico alla base delle malattie delle vie aeree superiori, come la sinusite cronica e la rinite allergica.1,6

Meccanismi infiammatori simili sono associati sia a malattie del tratto respiratorio superiore che inferiore1,5,20

In generale, l'epitelio delle vie respiratorie è costituito da una serie continua e impermeabile di cellule, unite tra loro mediante giunzioni strette e proteine di adesione posizionate sulla membrana basale.15,18,19,21,22 Le cellule ciliate e le cellule secretorie facilitano la rimozione di muco e detriti dalle vie aeree superiori e inferiori.15,18,20,22 Nelle vie aeree superiori, circa il 20% dell'epitelio è composto da cellule caliciformi18 che producono muco con proprietà antiossidanti, antiproteasiche e antimicrobiche.21 Nelle vie aeree inferiori e al livello dei bronchioli, si trovano meno cellule caliciformi;18,21 In queste regioni troviamo al contrario le cellule di Clara, che secernono fattori antinfiammatori e immunosoppressivi,18,22 responsabili del mantenimento dell'omeostasi.22 Nella porzione terminale dell'albero bronchiale, è possibile riscontrare le cellule alveolari di tipo 1, che facilitano lo scambio di gas e le cellule alveolari di tipo 2, che secernono surfattanti, queste popolazioni cellulari insieme formano gli alveoli.18 Un fattore chiave che differenzia l'epitelio delle vie respiratorie inferiori da quello delle vie superiori è la presenza di muscolatura liscia, che causa la broncocostrizione.1,23

Analogie nella composizione cellulare e nella struttura dell’epitelio delle vie aeree superiori e inferiori1,15,20

La rinosinusite cronica è una patologia infiammatoria eterogenea caratterizzata dall’infiammazione della mucosa delle cavità nasali.10,11 In Europa, la prevalenza è approssimativamente dell'11%, con una notevole variazione fra i paesi.13 La rinosinusite cronica consta prevalentemente di due fenotipi che si differenziano in base alla presenza (CRSwNP) o all'assenza (CRSsNP) di polipi nasali.11–13 La maggioranza (~80%) dei pazienti si presenta senza polipi nasali.24,25

  • I polipi nasali sono masse grigie all'interno del naso o dei seni paranasali che originano dal seno etmoidale e si estendono nella cavità nasale.16,26 La CRSwNP è caratterizzata da congestione nasale, diminuzione dell'olfatto e del gusto e da disturbi del sonno.9,13,27 Questi sintomi impattano notevolmente sui pazienti, influenzandone negativamente la qualità di vita.9,27,28 I pazienti affermano che la malattia condiziona pesantemente il loro equilibrio psico-sociale, a causa della riduzione del piacere a tavola, dell'imbarazzo legato ai sintomi come la secrezione nasale e della scarsa qualità del sonno.9,28

    Rilevanti bisogni non soddisfatti caratterizzano questi pazienti, tra cui la percezione che gli operatori sanitari sottovalutino il peso della loro condizione e l'insufficiente efficacia dei trattamenti attualmente disponibili.28

  • Grafico su meccanismi infiammatori associati al tratto respiratorio

    Nei pazienti con endotipo T2, il rilascio di TSLP e IL-33 porta alla produzione di IL-4,IL-5 e IL-13, attraverso l'attivazione di cellule ILC2 e mastociti24,30,33

 

La CRSwNP è più comunemente associata ad un endotipo di Tipo 2 (T2), anche se molti pazienti mostrano evidenze di un endotipo misto.25,29 Gli endotipi variano geograficamente;24 mentre l'infiammazione di Tipo 2 è predominante nei paesi occidentali,25,29 i paesi asiatici sono caratterizzati da una predominanza di endotipi di Tipo 1 (T1) e Tipo 3 (T3).24,29 Negli ultimi decenni, anche nei paesi asiatici c'è stato un aumento della proporzione di endotipi di Tipo 2, che potrebbe essere causato dall’acquisizione di uno stile di vita sempre più occidentale in questa regione.24

Nei pazienti con un endotipo di Tipo 2, la compromissione dell’epitelio scatena l’instaurarsi di un processo infiammatorio.30 La barriera epiteliale alterata è più facilmente permeabile e in risposta al danno indotto da stimoli esterni rilascia le citochine epiteliali TSLP, IL-33 e IL-2516,30 che sono overespresse nei pazienti con CRSwNP.31-33 Il rilascio di TSLP e IL-33 porta a sua volta alla produzione di mediatori a valle quali IL-4, IL-5 e IL-13 da parte delle cellule linfoidi innate di Tipo 2 (ILC2) e dei mastociti;24,30,33 queste ultime, insieme alle citochine di Tipo 2 quali IL-5 e IL-13 sono presenti ad alti livelli nei pazienti con CRSwNP.16 Queste citochine sono responsabili dell'inizio e dell'amplificazione della risposta infiammatoria di Tipo 2.30,33

  • Il fenotipo CRSsNP è considerato come una  forma di malattia meno grave.16,24 I pazienti sperimentano congestione nasale e alterazione dell'olfatto e del gusto, aumento delle secrezioni nasali e dolore/pressione facciale.13,25

    Per i pazienti affetti da CRSsNP rispetto a quelli con fenotipo CRSwNP, un bisogno prioritario ancora non soddisfatto riguarda la scarsa evidenza di efficacia dei trattamenti esistenti, insieme alla mancanza di studi su prospettive terapeutiche innovative.12,24,34

  • Grafico su meccanismi infiammatori associati al tratto respiratorio

    Nei pazienti con un endotipo T1, le cellule dendritiche producono IL-12 e IL-18 che stimolano le cellule linfoidi innate di tipo 1 (ILC1) a  rilasciare IFN-γ e TNF-α.13

 

Il CRSsNP è una malattia eterogenea, caratterizzata da molteplici endotipi infiammatori.25,34 Mentre in passato, la CRSsNP era considerata associata per lo più a un'infiammazione di tipo 1 (T1), oggi si riconosce una maggiore complessità.25 Nei paesi occidentali, come per la CRSwNP, anche se in misura minore, l'infiammazione di tipo 2 (T2) è l'endotipo dominante,24,25 mentre in alcune popolazioni asiatiche prevale l’endotipo T1.24 La presenza di endotipi sovrapposti è risultata comune (26%) in uno studio su pazienti statunitensi, così come la presenza di nessun endotipo identificabile (30%).25
Nei pazienti con endotipo T1, gli stimoli esterni che agiscono sull'epitelio stimolano le cellule dendritiche (DC) a produrre IL-12 e IL-1813 che agiscono sulle cellule linfoidi innate di tipo 1 (ILC1s) inducendole al rilascio di interferone gamma (IFN-γ) e fattore di necrosi tumorale alpha (TNF-α).13 Si ipotizza che i batteri possano svolgere un ruolo nella patogenesi della CRSsNP;35 tuttavia, le evidenze  sono contrastanti e sono necessarie ulteriori ricerche per chiarirne meglio il ruolo.35,36

I trattamenti raccomandati per entrambi i fenotipi sono lavaggi nasali con soluzione salina e utilizzo di steroidi topici.12,34 Gli steroidi orali (OCS) vengono utilizzati come trattamento aggiuntivo di breve durata per ridurre le dimensioni dei polipi nei pazienti con CRSwNP.9,12,37 Anche i pazienti con CRSsNP vengono trattati con OCS;34 tuttavia non è un trattamento raccomandato, a causa della mancanza di dati sull'efficacia.12 In entrambe le patologie, il rischio di effetti collaterali  associati all'uso di OCS quali sintomi gastrointestinali, insonnia, osteoporosi,13,37 deve essere bilanciato dal potenziale beneficio del trattamento.12 Se questi trattamenti non sono efficaci, può essere indicato un intervento chirurgico endoscopico dei seni paranasali;12,34,38 tuttavia, i benefici sono spesso di breve durata,34,38 con tassi di recidiva di circa il 30% nella CRSwNP e del 10% nella CRSsNP.39 Inoltre, è noto che il tempo che intercorre tra le operazioni chirurgiche diminuisce al verificarsi di ciascuna ricaduta successiva.39

La rinite è l’infiammazione della membrana mucosa che riveste le cavità nasali; può essere classificata come rinite allergica o non allergica.8,14 La patologia è caratterizzata dalla presenza acuta o cronica, intermittente o persistente, di uno o più sintomi nasali (nota anche come iperreattività nasale),40 che includono starnuti, occlusione o congestione nasale, prurito e secrezione nasale.6,15,40,41

A livello mondiale, la prevalenza mediana della rinite si attesta intorno al 29%, con una prevalenza mediana della rinite allergica e non allergica pari, rispettivamente, al 18% e al 12%; questi dati tuttavia variano in base alla posizione geografica.42 I pazienti con rinite solitamente vivono un deterioramento della qualità di vita, con un impatto negativo sul sonno, sulla tolleranza all’esercizio fisico e in generale sulle funzioni fisiche e sociali;8,43 il peso economico e sociale della rinite risulta altrettanto elevato.8

  • La rinite allergica si verifica a seguito di una reazione mediata dalle immunoglobuline E (IgE) verso allergeni inalati, con conseguente infiammazione di tipo T2 nelle vie respiratorie.5 La diagnosi rimane un bisogno clinico insoddisfatto a causa di scarsa consapevolezza, limitato accesso a specialisti come gli allergologi e otorinolaringoiatri e diagnosi dubbie.6,44

    La risposta allergica che si manifesta nella rinite allergica coinvolge il legame dell'allergene e le IgE, innescando la degranulazione dei mastociti e l’insorgenza di sintomi allergici acuti.5,41 La risposta coinvolge citochine epiteliali come TSLP, IL-33 e IL-25 rilasciate dall’epitelio durante l'esposizione all'allergene.5,6,43 Queste ultime svolgono un ruolo nell'innesco e nel mantenimento di processi infiammatori di tipo T2, attraverso la produzione delle citochine IL-4, IL-5 e IL-13,5,6,41,43 le quali causano  sintomi allergici cronici, infiammazione, oltre che rimodellamento e iperreattività nasale.5,41

    La rinite allergica è inoltre associata a un aumento dell'insorgenza di iperreattività delle vie aeree.45,46

  • Nei pazienti con rinite allergica, TSLP, IL-33 e IL-25 vengono rilasciati in seguito all'esposizione all'allergene, inducendo l’innesco di processi infiammatori attraverso il rilascio delle citochine IL-4, IL-5 e IL-135,41,43

  • La rinite non allergica comprende un gruppo di condizioni eterogenee di rinite, indipendenti dal meccanismo mediato da IgE e caratterizzate dalla presenza di almeno due sintomi nasali.15,41,47 I pazienti che ne sono affetti spesso presentano sintomi simili a quelli dei pazienti con forma allergica, sperimentano meno starnuti e prurito e maggiore congestione e secrezione nasali, nonchè cefalee sinusali.48

     

    La rinite non allergica è anche associata a un significativo peso di malattia,8,40 per il quale sono necessari miglioramenti nella comprensione dei processi fisiopatologici alla base di questa malattia e nello sviluppo di nuovi strumenti di valutazione e diagnostici.40

  • Nei pazienti con NARES, si ipotizza che le citochine TSLP, IL-33e IL-25 attivino le ILC2, le quali a loro volta stimolano gli eosinofili tramite il rilascio di IL-55

 

L’esatto meccanismo alla base della rinite non allergica è ancora scarsamente compreso, a causa dell’eterogeneità della malattia e della mancanza di una definizione univoca di un consenso internazionale sui criteri diagnostici.14,40,41 Tuttavia, si ipotizza che le cellule ILC2 possano essere potenzialmente coinvolte in un sottotipo di rinite non allergica (la cosiddetta sindrome della rinite non allergica con eosinofilia [NARES]).5 In questo processo, le citochine TSLP, IL-33 e IL-25 possono attivare le cellule ILC2, le quali a loro volta  stimolano gli eosinofili mediante la produzione di IL-5.5 L'infiltrazione di mastociti nel tessuto nasale è coinvolta in altri sottotipi, come la sindrome della rinite non allergica eosinofila da mastociti (NARESMA) e la rinite non allergica con mastociti (NARMA).49

Il concetto di “united airway disease” indica che le vie aeree superiori e inferiori costituiscono un unico organo, per il quale una risposta patologica locale avrebbe un impatto su tutto il sistema respiratorio.4,5 Secondo questa teoria, le malattie delle vie aeree superiori e inferiori, apparentemente distinte, potrebbero riflettere manifestazioni locali di una più ampia risposta immunitaria sistemica.5,15 Ciò supporta l'osservazione che le malattie delle vie aeree superiori e inferiori risultano spesso essere presenti in maniera concomitante nello stesso paziente.1,50 Evidenze suggeriscono un approccio olistico al trattamento di queste patologie, al fine di garantire una migliore gestione del paziente.4,15 

Qual è la percentuale di pazienti con malattie concomitanti delle vie aeree superiori e inferiori?

  • 20-25% dei pazienti con rinosinusite cronica ha anche l'asma50
  • 5-10% dei pazienti con asma presenta rinosinusite cronica50
  • 19-38% dei pazienti con rinite allergica ha anche l'asma15
  • 30-80% dei pazienti con asma presenta anche rinite allergica15

 

Strumenti diagnostici e biomarcatori utili per le malattie delle vie aeree superiori

 

Attualmente, i biomarcatori disponibili per le malattie delle vie aeree superiori includono eosinofili nel sangue, IgE totali sieriche e IgE specifiche per allergeni da test cutaneo o ematico.6,13,51 Tali biomarcatori possono dimostrare flogosi di tipo 2;6,13 altre tecniche potenzialmente promettenti includono biopsie tissutali, la determinazione delle citochine nel liquido di lavaggio nasale o la citologia nasale,6,49,51 efficace nel fornire una visione delle cellule infiammatorie che infiltrano la mucosa nasale, consentendo l'identificazione di patologie specifiche in caso di rinite e rinosinusite cronica.52 La speranza è che attraverso ulteriori ricerche, in futuro, si rendano disponibili nuovi biomarcatori e strumenti diagnostici tali da consentire di sottotipizzare con maggiore precisione le malattie delle vie aeree superiori, portando all'ideazione di trattamenti trattamenti personalizzati e a migliori esiti clinici per i pazienti.13,51

Il contenuto di questo modulo è stato creato con il supporto della Dott.ssa Tanya Laidlaw e del Prof. Enrico Heffler.

 

 

 

 

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Bibliografia

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