Tumore della prostata

Il cancro della prostata emerge come la patologia più comune tra gli uomini italiani di età superiore ai 50 anni e occupa il terzo posto tra le cause di mortalità legate alle neoplasie, interessando principalmente i pazienti oltre i 70 anni.1

La patologia

Il carcinoma prostatico è una malattia eterogenea la cui prognosi è variabile e può dipendere dallo stato di malattia alla diagnosi e da ulteriori fattori clinici e biologici.2

Nel corso dell'ultimo decennio, il carcinoma prostatico è diventato il tumore più rilevante nella demografia maschile dei paesi occidentali. Questo trend non è tanto determinato dalla presenza di fattori di rischio, quanto dalla crescente opportunità di diagnosticare precocemente la malattia attraverso uno screening  che può comprendere:

  • il dosaggio del PSA (antigene prostatico specifico)3
  • l'esame rettale digitale3
  • l'ecografia prostatica3
  • la biopsia guidata ecograficamente3

Sebbene l’incidenza del tumore alla prostata sia in continua crescita, si osserva un costante declino della mortalità a riprova di quanto sia importante la diagnosi precoce.4

Epidemiologia

In Italia l'incidenza del tumore prostatico mostra una variazione geografica con una riduzione pari a -25% di casi diagnosticati nelle regioni del Sud rispetto a quelle del Nord. Queste disparità, oltre alle variazioni nell'uso del PSA come strumento di screening, sono probabilmente attribuibili alle diverse abitudini di vita, inclusa l'alimentazione e la minor assunzione di sostanze protettive come gli antiossidanti.5

 

Il tumore alla prostata in Italia

Fattori di rischio

L'origine del carcinoma prostatico è senza dubbio multifattoriale, risultante da una complessa interazione tra fattori genetici di suscettibilità, responsabili della familiarità e delle differenze di incidenza tra gruppi etnici, e fattori ambientali come la dieta e gli agenti cancerogeni presenti nell'ambiente.6


Per quanto riguarda la familiarità, il rischio di sviluppare il carcinoma prostatico è almeno raddoppiato se un parente di primo grado è affetto dalla malattia.6

Genetica del carcinoma prostatico

Circa il 12% dei pazienti affetti da carcinoma prostatico in fase metastatica è portatore di mutazioni germinali a carico di geni coinvolti nella riparazione del DNA, più frequentemente a livello del gene BRCA2.1
Il carcinoma della prostata è frequentemente associato anche a mutazioni somatiche, ossia mutazioni non ereditarie. Circa il 19% delle neoplasie prostatiche localizzate presentano mutazioni somatiche nei geni coinvolti nel riparo del DNA. Questa percentuale sale al 23% nei casi di neoplasie metastatiche in fase di resistenza alla castrazione. La maggior parte di queste mutazioni interessa i geni BRCA2 e ATM.1
Le mutazioni ereditarie di BRCA si associano a un maggior rischio di sviluppare diversi tipi di carcinoma (mammella, ovaio, prostata e altro).7

 

Ricercare le mutazioni nei geni HRR è importante per prendere decisioni terapeutiche.8

Sintomi

Nella sua fase iniziale, il carcinoma della prostata di solito non presenta sintomi evidenti.3 Molti dei sintomi che possono verificarsi sono in realtà correlati all'ipertrofia prostatica benigna, una condizione che è spesso collegata al tumore prostatico.1


Tuttavia, con il progredire della patologia a livello locale o regionale, possono comparire delle manifestazioni.3 Nelle fasi più avanzate, poiché le metastasi ossee sono tra le prime a verificarsi, è comune sperimentare dolore osseo, soprattutto nella regione del rachide.3

 

Segni e sintomi del tumore prostatico

 

*Nelle fasi avanzate della patologia

Screening e diagnosi

 

La diagnosi di carcinoma prostatico si basa essenzialmente su:

 

Elaborazione grafica da testo, Rif. 6

 

Ad oggi il test di screening più adatto per la neoplasia prostatica è il dosaggio del PSA.1 Tuttavia, è importante considerare che una parte significativa dei casi diagnosticati potrebbe non svilupparsi clinicamente nel corso della vita, in parte a causa della natura indolente di questa malattia.1 Pertanto, la maggior parte delle linee guida non raccomandano l’adozione di politiche di screening di popolazione.6 Il dosaggio del PSA rimane un utile strumento da utilizzare durante la visita medica per la diagnosi differenziale di carcinoma prostatico in caso di sospetto clinico.1

Trattamento

Il trattamento del carcinoma della prostata può variare in base all'estensione e all'aggressività del tumore, nonché alle aspettative del paziente e alla sua speranza di vita. È importante considerare anche eventuali comorbidità che possono rappresentare un rischio di morte maggiore rispetto al tumore stesso.6

  • Malattia localizzata (da valutare sulla base dell’aspettativa di vita del paziente): vigile attesa, sorveglianza attiva, prostatectomia radicale, radioterapia esterna, brachiterapia.6
  • Recidiva dopo trattamenti locali: prostatectomia radicale eventualmente seguita da ormono terapia o radioterapia in caso di ricaduta; radioterapia esterna, brachiterapia.6
  • Malattia metastatica ormono sensibile: chemioterapia, ADT, nuovi agenti ormonali.6
  • Malattia metastatica resistente alla castrazione: chemioterapia, nuovi agenti ormonali, terapie immunologiche.6 Negli ultimi anni è stata messa in evidenza una certa prevalenza di alterazioni germinali dei geni che regolano i meccanismi di riparazione del DNA.6 Più del 10% dei pazienti affetti da carcinoma prostatico metastatico presenta mutazioni germinali a carico di geni coinvolti nella riparazione del DNA, più frequentemente BRCA2.1 In questo contesto le terapie a bersaglio molecolare offrono una nuova opportunità di trattamento per una terapia target, basata sulle mutazioni possibili presenti nel tumore.9

 

 

Indipendentemente dalle potenzialità delle singole misure terapeutiche, è sempre opportuno che la scelta terapeutica derivi da una valutazione multidisciplinare.6

L’approccio con un team multidisciplinare garantisce che il paziente riceva cure ottimali basate sulle linee guida evidence-based sulle best practice.10

ADT: terapia di deprivazione androgenica; DHT: diidrotestosterone; ER: esplorazione rettale; PSA: antigene prostatico specifico.

 

Bibliografia

  1. Quaderni AIOM. IL CARCINOMA DELLA PROSTATA Informazioni per i pazienti. 27 aprile 2020.
  2. Gonzalez D, et al. J Pathol Clin Res. 2021;7(4):311-325.
  3. I numeri del cancro in Italia 2023. Intermedia editore.
  4. PROGETTO TUMORE DELLA PROSTATA 2023. Tumore della prostata e nuove raccomandazioni europee. Strategie di intervento per promuovere l’accesso alla diagnosi precoce. Fondazione ONDA.
  5. Raccomandazioni AIOM per l’implementazione dell'analisi varianti patogenetiche pazienti con carcinoma della prostata BRCA metastatico. AIOM. Edizione marzo 2023.
  6. Linee guida CARCINOMA DELLA PROSTATA. AIOM. Edizione 2021.
  7. Messina C, et al. J Oncol. 2020: 2020:4986365.
  8. Scott JR, et al. Oncotarget. 2021;12(16):1600-1614.
  9. Linee Guida EAUsul Tumore della Prostata Metastatico e resistente alla castrazione. A cura del comitato SIU Linee Guida. Edizione 2019.
  10. Dundee PE, et al. Trends in Urology & Men’s Health 2015. https://doi.org/10.1002/tre.468.

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