La gestione di queste condizioni per migliorare sintomatologia, riospedalizzazioni e qualità di vita.
I pazienti con BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) hanno un rischio maggiore di comorbilità come ansia e/o depressione. Questa condizione aumenta il carico dei sintomi della malattia e il numero di riospedalizzazioni rispetto alla popolazione generale. Ma non solo; per loro si registra anche un rischio di mortalità più elevato rispetto ai pazienti con BPCO senza queste comorbilità.
Indagare la fisiopatologia e le implicazioni cliniche della salute mentale nei pazienti con BPCO è di fondamentale importanza. Il corretto screening, la diagnosi e una gestione adeguata ed efficace dell’ansia e della depressione nei pazienti con BPCO può aiutare a ridurre sia il loro impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti che i tassi di riospedalizzazione e di mortalità.
La BPCO rappresenta un grave problema sanitario. Con 3,23 milioni di decessi registrati nel 2019, è la terza causa di morte più comune a livello globale. Questa patologia è spesso accompagnata da comorbilità, tra cui ipertensione polmonare, malnutrizione, tromboembolia venosa, osteoporosi, obesità, sindrome metabolica, diabete, disturbi del sonno, anemia, ansia e depressione.
La BPCO ha un impatto negativo significativo sulla salute mentale dei pazienti. Infatti, rispetto alla popolazione generale, le persone affette da BPCO presentano tassi maggiori di depressione e ansia. Dispnea e disturbi d’ansia sono a loro volta strettamente correlati. Le persone ansiose possono sperimentare dispnea e riacutizzazioni senza una ragione intrinseca. La prevalenza della depressione è piuttosto elevata tra i pazienti con BPCO. In uno studio recente effettuato su un campione di 35 000 pazienti con BPCO con follow-up a 10 anni, l’incidenza della depressione è stata di 16,2 casi su 1000 persone l’anno nel gruppo dei pazienti con BPCO. Tra le persone del gruppo di controllo (senza BPCO) l’incidenza si è attestata a 9,4 casi su 1000 persone per anno. Inoltre, i pazienti con BPCO grave avevano il doppio della probabilità di sviluppare depressione rispetto ai pazienti con BPCO lieve.
Depressione e ansia influenzano negativamente la prognosi nella BPCO, aumentando il rischio di morte e di riacutizzazioni. Inoltre, è stata rilevata anche una correlazione significativa tra la depressione e la scarsa qualità di vita.
Le raccomandazioni GOLD (Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease) suggeriscono che nell’anamnesi vengano indagate anche depressione e ansia. Tutti i pazienti con nuova diagnosi di BPCO dovrebbero sottoporsi regolarmente alle valutazioni per queste condizioni, ad esempio durante le visite di follow-up o le visite annuali, al momento della dimissione ospedaliera e in caso di invio alla riabilitazione polmonare.
Il gold standard per la diagnosi del disturbo depressivo maggiore o dell'ansia (disturbo d'ansia generalizzato, attacchi di panico, disturbo da panico) è determinato dai criteri del DSM-IV, che viene eseguito da uno psichiatra o da uno psicologo clinico attraverso interviste strutturate.
La gestione dell’ansia e della depressione dovrebbe basarsi su un approccio multidisciplinare così da poter fornire la terapia più appropriata ai pazienti con BPCO. La comunicazione e la raccolta dei dati sanitari sono fondamentali nella scelta dell'intervento terapeutico necessario.
L'ansia e la depressione nei pazienti con BPCO possono essere gestite farmacologicamente e non farmacologicamente al fine di conseguire un approccio olistico.
I fattori che possono contribuire a una valutazione e a un trattamento “inadeguati” della depressione nei pazienti con BPCO possono includere un’errata percezione della malattia da parte dei pazienti e di chi li accudisce e lo stigma associato alla depressione. Gli operatori sanitari dovrebbero svolgere un ruolo attivo nell’individuazione dei sintomi depressivi nei pazienti con BPCO. Coloro che vengono identificati con un alto livello di questi sintomi dovrebbero essere indirizzati a uno psichiatra o uno psicologo per una valutazione più accurata. La necessità dei pazienti con BPCO di ricevere supporto emotivo è ben documentata.
Secondo i dati emersi da una review, i seguenti punti chiave sul supporto psicologico richiedono attenzione:
I pazienti con BPCO e ansia o depressione sono a maggior rischio di riacutizzazione, hanno un’incidenza di riospedalizzazione e un rischio di mortalità più elevati rispetto ai pazienti con BPCO senza queste comorbilità. Questo gruppo di pazienti può beneficiare di interventi non farmacologici e farmacologici in base alla gravità della depressione.1u Il supporto e l'assistenza da parte del caregiver è di fondamentale importanza, ed è tra gli approcci non farmacologici alla malattia da tenere in considerazione.
Il corretto screening, la diagnosi e una gestione adeguata ed efficace dell’ansia e della depressione nei pazienti con BPCO può aiutare a ridurre l’impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti e anche ridurre i tassi di riospedalizzazione e di mortalità.