Prevenire la malattia renale cronica nel paziente diabetico

 

Il diabete è in continua crescita in Italia e nel mondo

Il diabete sta diventando una delle emergenze sanitarie più importanti a livello mondiale, con una crescita continua sia nei Paesi sviluppati che in quelli emergenti o in via di sviluppo.

 

La forma più comune di diabete è il tipo 2, che rappresenta circa il 90% dei casi e che è strettamente legato a fattori come l'eccesso ponderale, una dieta ipercalorica e una scarsa attività fisica.

 

Secondo l’International Diabetes Federation (IDF), nel 2021, nel mondo, 536,6 milioni di persone tra i 20 e i 79 anni sono risultate affette da diabete e si prevede un aumento a 642 milioni entro il 2030 e a 783 milioni entro il 2045.
In Italia, in base ai dati ISTAT del 2020, si stima che siano più di 3,5 milioni le persone con diabete, con un trend in crescita negli ultimi anni e una prevalenza che aumenta con l’età.

 

Il diabete è il principale fattore di rischio della malattia renale cronica

 

Il diabete è una patologia rilevante, anche perché le conseguenze che determina contribuiscono a ridurre l’aspettativa di vita. Il diabete è il principale fattore di rischio di malattia renale cronica e le complicanze della retina sono la principale causa di cecità tra gli adulti. Le persone con diabete, inoltre, presentano un rischio più elevato anche di malattie cardio e cerebrovascolari.

 

La malattia renale cronica

Oltre che dal diabete, la malattia renale cronica (MRC o CKD, dall’inglese chronic kidney disease) è una condizione che può essere causata da altri fattori di rischio, quali l’ipertensione arteriosa, le malattie cardiache, la familiarità di MRC e l’obesità.

 

Il diabete rimane però la causa principale, con quasi un adulto diabetico su tre affetto da questa patologia. La glicemia elevata ha, infatti, un impatto diretto sul sistema di filtraggio renale, danneggiandolo e compromettendone la funzionalità.

 

Gli effetti dell’iperglicemia sui reni

I reni sono un complesso sistema di filtraggio del sangue costituito da milioni di minuscoli vasi sanguigni (capillari) che, a loro volta, hanno fori ancora più piccoli che vanno a costituire le maglie del filtro. I reni, dunque, filtrano il sangue che scorre attraverso questi vasi e trattengono piccole molecole, come ad esempio gli scarti generati dal processo di digestione degli alimenti, che andranno ad accumularsi nell’urina. Le molecole di dimensioni maggiori, sostanze preziose come le proteine e i globuli rossi, rimangono invece nel sangue.

 

Alti livelli di glucosio alterano la struttura di questi capillari e il relativo sistema di filtraggio: a lungo andare, le proteine non vengono più trattenute e si ritrovano nelle urine.

 

Questa situazione viene definita:

  • microalbuminuria, quando la quantità di proteine è limitata, di solito nelle fasi iniziali della malattia;
  • macroalbuminuria, quando il quantitativo è più importante, segno di una fase più avanzata.
 

Alla base delle alterazioni causate dall’iperglicemia vi è anche un aumento dello stress ossidativo, un importante fattore nell’insorgenza della MRC. L’aumento di zuccheri nel sangue porta alla formazione di eccessive quantità di radicali liberi, che possono causare danni alle cellule e ai tessuti del corpo, inclusi i reni.

 

Infine, il diabete porta ad avere un’infiammazione cronica a livello renale che, a sua volta, innesca un processo fibrotico che altera e danneggia ulteriormente le cellule del rene.

 

Prevenire il danno renale nel diabete

 

Prevenire l’insorgenza della malattia renale cronica e di altre complicazioni del diabete richiede una diagnosi precoce e una gestione appropriata della malattia da parte sia del paziente sia del team di diabetologi.

 

Molte persone preferiscono ignorare di avere una malattia renale perché temono di ricevere la notizia di doversi sottoporre a dialisi. Tuttavia, nella maggior parte dei casi di MRC, la persona affetta può continuare a lavorare e avere normali relazioni sociali e familiari senza dialisi.

 

Nonostante la malattia renale sia progressiva e quindi non possa andare incontro a un miglioramento, è possibile rallentarne il processo.2B La diagnosi precoce è, dunque, fondamentale.

 

Oltre a sottoporsi a regolari controlli e a seguire le indicazioni e prescrizioni mediche, è importante:

  • controllare la glicemia;
  • mantenere la pressione sanguigna al di sotto dei valori indicati dal medico;
  • seguire una dieta sana per i reni;
  • perdere peso in caso di sovrappeso;
  • fare regolarmente attività fisica;
  • non fumare;
  • evitare il consumo di alcol perché può aumentare la pressione sanguigna e aggiungere calorie extra;
  • avere una buona igiene del sonno ponendosi l’obiettivo di dormire 6-8 ore ogni notte;
  • imparare a gestire lo stress, avvalendosi anche di tecniche come la meditazione e lo yoga.

 

La dieta sana è importante

Quando si è diabetici e quindi a rischio di complicanze renali, è fondamentale seguire una dieta sana tenendo in considerazione che il piano alimentare potrebbe cambiare man mano che l’età avanza o nel caso si modifichi lo stato di salute. Ad esempio, qualora ci fosse microalbuminuria, il medico potrebbe prescrivere un regime dietetico a basso contenuto proteico perché sembra diminuire la perdita urinaria di proteine.

 

In linea generale è consigliato mangiare almeno tre porzioni al giorno di verdura (anche a foglia verde) e fino a tre di frutta fresca. Scegliere pane, pasta e riso integrali al posto dei cereali raffinati. Preferire i tagli magri di carne bianca e il pesce al posto della carne rossa. Come spuntino, si può optare per il consumo di frutta, anche secca, o dello yogurt non zuccherato. Il condimento consigliato è l’olio di origine vegetale (olio di oliva), mentre bisogna fare attenzione alla quantità di sale. Soprattutto, è da evitare il consumo di cibi ad alto contenuto di zucchero e, in particolare, delle bevande zuccherate.

 

Fare attività fisica porta numerosi benefici

L’attività fisica gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione e per ottenere un buon controllo glicemico.

 

L'attività fisica aiuta a mantenere il controllo del peso corporeo, soprattutto in caso di sovrappeso o obesità, e migliora il controllo glicemico e il profilo lipidico. Aiuta a mantenere una buona pressione arteriosa, a prevenire le aritmie, aumenta la forza e la resistenza muscolare.

 

Si raccomanda di dedicare del tempo ogni giorno all’esercizio fisico, come ad esempio camminare per almeno 30 minuti. Inoltre, è importante interrompere ogni 20-30 minuti il tempo trascorso seduti o reclinati.

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