Quale sport scegliere quando si soffre di asma?

 

L’asma è una patologia caratterizzata da un’infiammazione cronica dei polmoni. Nei pazienti asmatici il restringimento delle vie aeree aumenta la necessità di ventilazione e la dispnea da sforzo, causando, potenzialmente, difficoltà nello svolgere attività fisica.

 

Un tempo c'era la convinzione che chi soffriva di asma, soprattutto bambini e adolescenti, non potesse praticare alcuna attività sportiva: questo portava inevitabilmente ad avere atteggiamenti di protezione verso chi aveva questa patologia e a considerare il movimento, di qualunque tipo, possibile causa di un attacco di asma.

 

Oggi le migliori conoscenze nel campo della medicina sportiva hanno rivalutato l’importanza dell'attività fisica. Spesso, infatti, la difficoltà nel respirare di chi è affetto da asma bronchiale quando pratica sport può essere causata da una ridotta capacità ventilatoria, diretta conseguenza di uno stile di vita sedentario.

 

Alcuni studi hanno dimostrato che non vi è alcuna differenza nella capacità di svolgere esercizio fisico, in base all'assorbimento di ossigeno, tra persone asmatiche e non.

 

 

Fare attività fisica fa bene all’asma?

Se è vero che svolgere attività fisica può essere più difficile quando si ha l'asma, è anche vero che aumentare regolarmente la frequenza cardiaca attraverso l'esercizio fisico può migliorarne i sintomi.
Vediamo come:

  • migliora la funzione polmonare, aiutando a controllare l'asma;
  • fortifica il sistema immunitario e aiuta a combattere raffreddori e virus, fattori che comunemente scatenano l'asma;
  • aiuta a mantenere il peso forma, riducendo il rischio di un attacco d'asma;
  • aiuta a combattere lo stress, altro fattore che può scatenare l’asma.

 

Può capitare che chi soffre di asma sviluppi alcuni sintomi solo durante l'esercizio fisico. Questo di solito è il segnale che l'asma non è controllata bene. Se i disturbi si manifestano durante o dopo l'esercizio fisico, è necessario informarne il medico affinché adegui la cura, così da tenere sotto controllo la malattia.

 

La persona asmatica che pratica attività fisica dovrebbe:

  • assicurarsi che le persone con cui si allena siano al corrente che soffre di asma;
  • aumentare in maniera graduale l’attività fisica;
  • tenere sempre a portata di mano l’inalatore per il sollievo immediato dei sintomi;
  • quando necessario utilizzare farmaci indicati per la broncocostrizione indotta da allergeni ed esercizio fisico, per il sollievo immediato dei sintomi, 15 minuti prima di iniziare la fase di riscaldamento;
  • assicurarsi di svolgere la fase di riscaldamento e di defaticamento in maniera completa;
  • interrompere l’esercizio se si presentano i primi segnali di asma, utilizzare subito l'inalatore per il sollievo immediato dei sintomi e attendere di sentirsi meglio prima di ricominciare.

 

 

Quali sport sono consigliati per chi soffre di asma?

Gli sport più adatti per chi soffre di broncospasmo indotto da esercizio fisico sembrano essere quelli che coinvolgono in maniera continuativa e regolare i muscoli respiratori coordinandoli con la muscolatura corporea, come il nuoto, il canottaggio, lo sci di fondo, la ginnastica artistica.

 

Anche sport ad attività aerobico-anaerobico alternate (pallavolo, pallamano, pallanuoto, basket, baseball o softball, tennis) e attività di agilità (ginnastica, scherma, ballo sportivo, vela, canoa, equitazione, ippica, arti marziali) possono essere praticati con sufficiente sicurezza.

 

Le condizioni ambientali, climatiche e atmosferiche, inoltre, possono modificare la funzione respiratoria e la reattività bronchiale di un asmatico: un ambiente chiuso come un palazzetto, una palestra, uno spogliatoio, facile dimora di polvere, influenzerà negativamente le performance di un atleta allergico agli acari della polvere.

 

Per chi è allergico ai pollini, invece, sarà problematico svolgere attività fisica all’aperto, quando i pollini invadono l’aria, soprattutto in luoghi con una vegetazione rigogliosa. Molte attività sportive come corsa e ciclismo, che già di per sé sono tra le attività a maggior rischio asmogeno, prevedono allenamenti e competizioni su percorsi cittadini in cui è alto il livello degli agenti inquinanti come l’anidride solforosa, promotori e sostenitori dell’infiammazione bronchiale.

 

In linea di massima gli sport per i quali esiste una quasi assoluta controindicazione sono quelli che comportano un grave rischio nel caso di malessere improvviso e quelli che si svolgono in ambienti o condizioni estreme (deltaplano, paracadutismo, alpinismo d’alta quota e sport subacquei).

 

Gli sport invernali sono più rischiosi?

Anche gli sport invernali, che si praticano sulla neve e sul ghiaccio, presentano rischi e benefici a seconda del luogo, della temperatura, dell’umidità e della concentrazione degli allergeni o degli inquinanti presenti negli ambienti in cui vengono svolti.

 

Al di sopra dei 1500 metri la concentrazione di allergeni decade rapidamente, mentre sopra i 2500 metri la reattività bronchiale di chi soffre di asma è ridotta.
Detto questo, lo sci di fondo è uno sport perfetto anche per gli asmatici: è un'attività aerobica che migliora l’efficienza dell’apparato cardio-vascolare potenziando la capacità respiratoria.

 

Lo sci alpino è invece un'attività che richiede un incremento ventilatorio che non causa attacchi di asma, con picchi di iperpnea (aumento della frequenza e della profondità della respirazione) nelle fasi più impegnative, di breve durata, tali quindi da non provocare broncospasmi.

 

Per quanto riguarda gli sport sul ghiaccio come il pattinaggio e l’hockey, alcuni autori hanno di recente correlato un rischio maggiore di incorrere in crisi asmatiche a causa di un particolare tipo di inquinamento ambientale. Le macchine utilizzate per la produzione del ghiaccio sono alimentate con gasolio o propano e liberano elevate quantità di biossido d'azoto (NO2). È stato osservato che nei bambini asmatici l'esposizione a NO2 all’interno dei palazzetti del ghiaccio aumenta il rischio e la gravità degli episodi di broncospasmo e riduce l'efficacia delle terapie. Un buon controllo medico periodico e una corretta profilassi sono in grado di prevenire crisi broncospastiche.

 

Gli studi dimostrano quindi che l'esercizio fisico regolare migliora la qualità generale della vita, anche per chi soffre di asma.

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