L’importanza del team multidisciplinare nella gestione del tumore al polmone

 

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il cancro è una delle principali cause di morte, con quasi 10 milioni di decessi nel 2020. Le cause più comuni di morte per cancro nel mondo sono: polmone (1,8 milioni di decessi), colon e retto (916.000 decessi), fegato (830.000 decessi), stomaco (769.000 decessi) e seno (685 000 decessi).

 

Secondo l’OMS, ai primi due posti della sfortunata classifica dei tumori più diffusi nel 2020, in termini di nuovi casi di cancro, ci sono il tumore al seno (2,26 milioni di casi) e il tumore al polmone (2,21 milioni di casi).

 

Il tumore al polmone

Il tumore al polmone è dunque uno dei cinque big killer. Ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 40.000 nuovi casi, che rappresentano l'11% di tutte le diagnosi di tumore nella popolazione, il 15% negli uomini e il 12% nelle donne

 

 

Negli ultimi anni, l’approccio alla cura e alla presa in carico del paziente oncologico è cambiato radicalmente. Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è ormai centrale il concetto di One Health, un approccio che porta la persona al centro del percorso terapeutico, non solo come paziente ma come essere umano. Un nuovo modo di intendere la cura e la medicina, ossia un nuovo sguardo olistico che rappresenta una grandissima innovazione nei percorsi di cura, che oggi tocca in modo particolare l’oncologia.

 

La medicina personalizzata (che mette la persona al centro) e la medicina di precisione, pur con alcune differenze, rappresentano un importante passo avanti nella cultura e nella pratica della medicina, perché consentono trattamenti “personalizzati” e “precisi”, che si basano sulle caratteristiche fenotipiche e genetiche dei pazienti.

 

Pensiamo alla medicina di genere, la prima forma di personalizzazione e distinzione delle specificità di ciascuno di noi. È noto da tempo che le differenze tra uomini e donne, non soltanto biologiche, ma anche sociali e culturali, pesano fortemente sull’incidenza delle diverse malattie e sulla loro evoluzione, così come sull’efficacia delle terapie o sui loro effetti collaterali

 

Team multidisciplinari e medicina personalizzata

Come ricorda Antonio Russo, professore Ordinario di Oncologia Medica presso Università di Palermo, membro del comitato direttivo di AIOM: “La valutazione multidisciplinare del paziente oncologico è ormai imprescindibile. La discussione collegiale dei Team Multidisciplinari è, infatti, fondamentale per integrare i differenti background specialistici, nell’ottica della personalizzazione del trattamento”.


La multidisciplinarietà e l’interdisciplinarietà sono irrinunciabili se si vuole fare davvero medicina personalizzata.


Ma veniamo al tumore al polmone: già nel 2016 l’AIOT, Associazione Italiana Oncologia Toracica, aveva sottolineato come per sconfiggere un nemico agguerrito come il tumore al polmone è necessario “che l’esercito sia ben organizzato e altamente specializzato, altrimenti armi efficaci e strategie rischiano di essere vanificate. È arrivato il momento che in Italia ci si organizzi in 'Lung Unit', sull'esempio delle 'Breast Unit' per il cancro alla mammella, che sono istituzionalizzate e rappresentano un punto di riferimento per il paziente, con equipe dedicate, risorse proprie e strategie mirate".


Le Lung Unit dovrebbero essere unità all’interno delle principali strutture sanitarie, punti di riferimento per il paziente, capaci di contare su equipe multispecialistiche e interdisciplinari (chirurgo, radioterapista oncologo, oncologo, pneumologo, anatomo-patologo, biologo molecolare, radiologo, radiologo interventista, case manager), altamente specializzate, in grado di assicurare il miglior percorso terapeutico possibile.


Partendo dalla diagnosi, essenziale per poter avere cure mirate, e passando attraverso la somministrazione delle terapie più innovative, come l’immunoterapia o le terapie a bersaglio molecolare, le Lung Unit sono la chiave per affrontare al meglio il tumore al polmone, e non ultimo, per ottimizzare le risorse.

 

 

Un nuovo modello organizzativo: i Molecular Tumor Board

I Molecular Tumor Board (MTB) rappresentano un utile strumento di governance che si occupa della complessità oncologica mutazionale, portando al tavolo di discussione multidisciplinare il dato molecolare e la sua integrazione con l'aspetto clinico-patologico per un’ottimale gestione del programma terapeutico. A questo scopo, l’Associazione Italiana Oncologia Medica (AIOM) sta promuovendo, insieme ad altre società, l’istituzione dei cosiddetti Molecular Tumor Board (MTB), ossia gruppi multidisciplinari che prevedono il coinvolgimento di diversi professionisti, con competenze in aree differenti. Vediamo quali sono: l’oncologo o l’ematologo, che, a seconda della neoplasia, selezionano il paziente adatto alla discussione; l’anatomo-patologo, che ha competenze molecolari; il biologo; il genetista, con competenze in oncogenetica; il farmacista e il farmacologo clinico; l’esperto di metodologia e di bioinformatica; l’infermiere di ricerca; il bioeticista; l’epidemiologo clinico; il rappresentante delle associazioni di pazienti.

 

Nuove prospettive e nuove sfide

La medicina personalizzata, come visto sopra, offre nuove opportunità, pur presentando forti complessità: il numero dei pazienti potenzialmente candidabili alla valutazione del profilo molecolare è aumentato negli ultimi anni; parallelamente è aumentato anche il numero di alterazioni genetico-molecolari allo studio come potenziali bersagli terapeutici. Fondamentale, quindi, saper tradurre e interpretare questi dati genetici e molecolari complessi, che provengono dallo studio della neoplasia, e trasformarli in informazioni che i clinici possono utilizzare per proporre al paziente il trattamento più adeguato e “personalizzato”.

 

Alla luce di queste considerazioni, nei prossimi anni sarà indispensabile, anche per garantire la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale e dei costi sociosanitari connessi alle malattie oncologiche, un impegno maggiore per migliorare l'accesso alla diagnosi e ai trattamenti innovativi del tumore al polmone, valorizzare il ruolo della genomica per la salute pubblica e sostenere le nuove tecnologie, la ricerca e l'innovazione.

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